CCC, Trentin: “Nel 2020 voglio essere là davanti nelle classiche. Le Olimpiadi sono troppo dure per me”
Matteo Trentin vuole migliorarsi ancora nella prossima stagione. Il trentino ha concluso la stagione con uno splendido argento al mondiale di Yorkshire 2019, non senza qualche rimpianto per una volata in cui appariva favorito. La sua scelta di passare dalla Mitchelton-Scott, formazione costruita intorno agli Yates per le corse a tappe, alla Ccc sembra voler confermare una volontà di essere protagonista nelle classiche primaverili. Alla corte dei polacchi l’ex campione europeo troverà infatti un esperto come Greg Van Avermaet, campione olimpico in carica, con cui spartire il ruolo di capitano. La redazione di CyclingPro.net lo ha intervistato dal ritiro della sua squadra.
Nuova stagione, nuovo team: come ti senti?
Mi sento bene. Tutto l’ambiente qui alla Ccc è molto bello, ho avuto un’ottima impressione sullo staff e su tutti i ragazzi che lavorano con noi, oltre che ai corridori.
Per quale motivo hai scelto di cambiare squadra?
Gli obiettivi e le ambizioni nella Ccc sono più orientati sulle classiche, e corrispondono ai miei. La Mitchelton si concentrava più sul costruire un team per le corse a tappe. Stavo cercando un posto in cui le mie ambizioni fossero anche quelle del team.
Quali sono i tuoi obiettivi per il 2020?
Di certo voglio essere là davanti nelle classiche. Devo fare un ulteriore passo in avanti per essere davvero competitivo, mi mancano ancora podi e vittorie nelle classiche di primavera.
Se potessi scegliere di vincere una o due corse, quali sarebbero?
Di certo se potessi decidere direi Milano-Sanremo e Giro delle Fiandre. A quel punto la mia stagione potrebbe essere finita (ride, ndr).
E i giochi olimpici?
Troppo duri. Decisamente. Probabilmente non sarò nemmeno al via.
Come vi comporterete nelle corse in cui ci sarete tu e Greg Van Avermaet?
Penso che in generale la Milano-Sanremo sia più adatta a me, la Parigi-Roubaix a lui. In tutte le altre corse penso che possiamo davvero correre bene insieme e avere ognuno le proprie possibilità senza toglierne agli altri. Se ci muoviamo con intelligenza e bene, non andremo per una corsa a testa ma potremmo avere insieme un ruolo per essere vincenti più di una volta.
Spiegati meglio, quali sono i tuoi punti di forza e quali i suoi?
Penso di essere un po’ più veloce, se arriviamo in un gruppetto di una decina di corridori. Lui invece è quel tipo di corridore che può attaccare un milione di volte senza stancarsi. Se può attaccare non un milione ma cinquecento volte sarà buono, usandomi come scusa per aggiungersi alle azioni importanti e andare via.
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